Mario Principato

Sintesi dell’attività di Ricerca Scientifica del Prof. Mario Principato

L’attività di ricerca scientifica del Prof. Principato si è svolta essenzialmente nel settore dell’entomologia ed acarologia medica e veterinaria, esitando nella pubblicazione di  n° 261 lavori scientifici su riviste nazionali ed internazionali e nella realizzazione di un nuovo test diagnostico, da lui brevettato, l’Esame Diretto delle Polveri Ambientali (E.D.P.A.®), oggi prescritto da molti dermatologi, finalizzato al rilievo di artropodi patogeni, agenti causali di dermatiti indoor.

Di particolare interesse scientifico è il volume sull’ E.D.P.A.®, intitolato Artropodi di interesse dermatologico in ambiente confinato da lui pubblicato in collaborazione con la Sezione di Dermatologia Clinica dell’Università di Perugia e con il Patrocinio della Società Italiana di Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale (SIDAPA).

Autore di n°13 brevetti, alcuni dei quali ceduti ad aziende multinazionali, realizza, nei suoi laboratori, formulazioni a basso impatto ambientale per il controllo di insetti ed acari patogeni. E’ fondatore del Centro di Ricerca Urania di Perugia, che svolge routinariamente esami diagnostici in campo medico, utilizzando la tecnica E.D.P.A.®. Nei laboratori del Centro sono esposte alcune delle n° 150 bacheche entomologiche da lui realizzate, contenenti oltre 22.000 artropodi di tutto il mondo, insieme ad una ricchissima collezione, in liquido e su vetrino, di oltre 50.000 esemplari di artropodi patogeni di interesse medico e veterinario.

Tra le sue ultime scoperte c’è lo “Scabbia-Test”, un metodo diagnostico per svelare, indirettamente, la scabbia umana, esaminando la polvere della camera da letto del paziente sospetto di questa patologia infettiva, ed ALISTAGTM, un innovativo additivo alimentare, per prosciutti e formaggi a lunga stagionatura, che risolve definitivamente il problema dei danni causati dagli acari all’interno delle sale di stoccaggio dei prodotti alimentari.

1) ENTOMOLOGIA
(EV) Entomologia Veterinaria
(EM) Entomologia Medica

Il Prof. Principato studia per molti anni, sotto il profilo morfo-biologico, i ditteri miasigeni, cioè quelle mosche in grado di determinare, negli animali e nell’uomo, delle patologie dovute ad infestazioni larvali (EV 1-20; 22-29).

Per primo, classifica le lesioni prodotte dalle mosche del genere Gasterophilus nell’apparato digerente degli equidi (EV 8) e segnala, per la prima volta in Italia, delle zoonosi parassitarie umane dovute a larve di mosca provenienti da animali (Gasterophilosi, Ipodermosi, Oestrosi) (EM 5-8).

A lui si deve la prima segnalazione dell’ingresso in Italia della temibile mosca miasigena Wohlfahrtia magnifica e dei danni prodotti in animali di allevamento (EV 28).

Le sue ricerche in campo entomologico si estendono anche al Pediculus humanus capitis (pidocchio umano) del quale studia il ciclo evolutivo, segnalandone, per primo, la resistenza ambientale delle uova, responsabili, a suo avviso, dell’ampia diffusione della pediculosi umana e delle sue continue recidive (EM 3).

A lui si deve anche, in campo veterinario, la scoperta dell’agente causale della cosiddetta “sindrome della coda spezzata dei fagiani in allevamento”, un Coleottero Dermestidae in grado di recidere la coda e le ali di questi volatili, causandone il deprezzamento commerciale (EV 30).

Il suo apporto, forse il più importante, in campo entomologico, è stata l’applicazione della tecnica E.D.P.A.® (Esame Diretto delle Polveri Ambientali), da lui brevettata, nel rilevamento di artropodi patogeni, quali agenti causali di patologie umane. In particolare egli identifica e segnala, per la prima volta, una serie di dermatiti umane indoor, provocate dalla puntura di svariati insetti, alcuni dei quali nuovi per la fauna italiana, come le formiche aculeate Solenopsis fugax e Monomorium salomonis (EM 9, 31).

 

2) ACAROLOGIA
(AV) Acarologia Veterinaria
(AM) Acarologia Medica

Il Prof. Principato è un appassionato acarologo ed ha studiato per molti anni gli acari parassiti degli animali e dell’uomo, identificando nuove specie e nuove varietà.

A lui si deve la creazione di un nuovo genere e tre nuove specie (di cui ha dedicato i nomi ai suoi figli e a sua moglie) di acari agenti di rogna nella tortora (Sunknemidokoptes) (AV 57) ed una nuova varietà di acari del genere Demodex (D. brevis var.capitis) che colonizzano il complesso pilosebaceo di persone affette da calvizie seborroica (AM 69,70). Egli studia per molti anni i rapporti tra questo acaro e la cute dell’uomo, tentando, più volte, dei trattamenti topici volti a risolvere l’infestazione. Diversi studi compie anche su Sarcoptes scabiei, l’acaro della scabbia umana ed animale, studiando sperimentalmente su se stesso, i tempi di penetrazione dell’ acaro nella cute, prima dell’insorgenza della patologia scabbiosa (AM 35,36). Studiando l’evoluzione dell’acaro nello spessore cutaneo di animali infestati, egli conclude che Sarcoptes scabiei è un acaro ancora “in adattamento morfologico” ed è dunque in grado di evolvere sulla cute di qualsiasi mammifero, uomo compreso, variando morfologicamente la propria “chetotassi idiosomale”(AV 10, 29).

Nel settore veterinario egli segnala nuove patologie dei volatili dovute ad acari parassiti, come la rogna laminosioptica (AV 1) e la rogna dermatofaga del pollo (AV 2), l’arpirincosi nodulare dei passeriformi (AV 24) ed anche nuove specie per l’Italia, come l’Ornitocheyletia megaphallos (AV 41) o Euschoengastia donaldi (AV 47).

Anche nel settore acarologico, il Prof. Principato raggiunge risultati importanti nell’applicazione della sua tecnica E.D.P.A.® all’ambiente indoor. Qui egli svela nuovi agenti causali di patologie umane, come Sancassania berlesei, causa di vulvo-vaginiti (AM 43); Tydeus molestus, peraltro nuovo per l’Italia, causa di lesioni strofuloidi nell’uomo (AM 56,59), Aeroglyphus robustus causa di una dermatite micro-papulo-pustolosa (AM 78).

In collaborazione con i medici della Sezione di Dermatologia Clinica dell’Università di Perugia, egli descrive una nuova patologia umana simil scabbiosa, dovuta ad acari ambientali dei generi Glycyphagus e Lepidoglyphus e la chiama “Glicifagosi” (AM 19).

Per primo, nel 1993, segnala l’associazione parassitaria tra Pyemotes ventricosus, il cosiddetto “Acaro del legno” e Oligomerus ptilinoides, il comune tarlo dei mobili (AM 4) . Egli dimostra, tramite l’E.D.P.A.®, che questo acaro può causare gravi dermatiti umane indoor, laddove fino ad allora si riteneva che questo acaro producesse dermatiti professionali correlate alla manipolazione di paglia o granaglie (l’acaro era chiamato “The grain itch mite” o “Straw itch mite” ). Con numerosi studi, egli dimostra che l’ambiente confinato delle abitazioni è spesso colonizzato da acari che causano poi delle dermatiti. Ne identifica gli agenti causali, tra cui nuove specie per l’Italia, e mette a punto dei trattamenti mirati per risolvere il problema ambientale e, di conseguenza, la dermatite. Oggi l’applicazione della tecnica E.D.P.A.® , da lui presentata e fatta conoscere nei numerosi convegni di dermatologia a cui viene invitato, è frequentemente prescritta dai medici dermatologi di tutta l’Italia (AM 20).

Una interessante variante di questa tecnica, studiata con sua figlia Simona, biotecnologa, è lo “Scabies test” un nuovo metodo che consente di fare diagnosi di scabbia a distanza, rilevando la presenza dell’acaro nelle squame cutanee presenti nella polvere della camera da letto del paziente sospetto di scabbia (AM 74).

Al Prof. Principato, infine, si deve la scoperta di artropodi, agenti causali di prurito e dermatite all’interno di aziende di produzione di prosciutti e formaggi. Qui egli rileva la presenza di due importanti acari di interesse dermatologico (Glycyphagus e Lepidoglyphus) che infestano questi alimenti e che si nascondono tra le ben note colonie di acari innocui del genere Tyrophagus. La loro presenza rende questi alimenti pericolosi per l’uomo (AM 24,40). Proprio Glycyphagus domesticus risulta oggi, in Italia, la seconda causa di dermatite allergica da artropodi (AM 42,48), dopo Pyemotes ventricosus, l’acaro associato al tarlo dei mobili.

Segnala, infine, per primo in Umbria, la diffusione e il morso di due pericolosi ragni causa di necrosi e paresi (Cheiracantium punctorium) (AP 1,2) ed anche di sintomi sistemici che potrebbero anche esitare nella morte dei soggetti colpiti (Loxosceles rufescens) (AP 3).

AP) Aracnologia e Pentastomiosi
A) Altro
EP) Elmintologia e Protozoologia