Mostra Urania

Il Prof. Mario Principato ha messo a punto, in 13 anni di studio e di contatti in tutto il mondo (quando ancora non esistevano i computer), una straordinaria collezione di artropodi che è stata esposta, per la prima volta a Genova in occasione delle “Manifestazioni Colombiane” nel 1992.
Considerata una tra le più ampie e spettacolari esposizioni entomologiche europee – contenente, in 150 grandi bacheche, oltre 22.000 esemplari provenienti da ogni parte del mondo – ha partecipato per tre volte alla “Settimana della Cultura Scientifica Italiana” ed è stata consigliata, da oltre 40 Provveditorati agli Studi, alle scuole di ogni ordine e grado, per la sua valenza scientifica e didattica.

 

Scheda di presentazione della Mostra URANIA – Entomofauna del Mondo

L’opera consta di n. 150 bacheche entomologiche (n.100 di cm.64 x 57 x 8 e n. 50 di cm 110 x 87 x 8 ) comprendenti oltre 22.000 artropodi di tutto il mondo, di 4 classi, 44 ordini, 420 famiglie, 1150 generi e 2235 specie diverse.

In settanta bacheche è stata rappresentata dal punto di vista sistematico l’intera entomofauna del mondo, in modo tale da offrire una panoramica di tutti gli ordini di insetti esistenti. Le diverse famiglie, generi e specie trattati sono stati inoltre riuniti, dove opportuno, dal punto di vista geografico, per permettere una migliore comprensione della fauna entomologica dei vari Paesi.

La maggior parte delle specie esposte sono state presentate in coppie o in piccoli gruppi, per evidenziare disegni e colori che altrimenti passerebbero inosservati.

Un campione di ogni specie è stato inoltre preparato insolitamente anche dalla parte ventrale, consentendone così una più completa osservazione.

In ottanta bacheche sono stati elaborati didatticamente specifici argomenti di entomologia ed aracnologia, secondo uno schema preciso ed organico, suddiviso sostanzialmente in tre sezioni, che facilita la comprensione della materia nei suoi molteplici aspetti.

Nella prima sezione vengono trattati, attraverso l’uso di esemplari reali, l’anatomia degli insetti e degli aracnidi, la morfologia degli artropodi, dalle più lunghe spiritrombe esistenti, alle più interessanti variazioni morfocromatiche nei lepidotteri e nei coleotteri; dalle rarissime forme
aberranti, ai mosaici sessuali e ginandromorfi, al dimorfismo sessuale e caratteri sessuali secondari.

Una bacheca spiega il comportamento sessuale di diverse specie di insetti, mostrando alcune tra le più singolari posizioni nell’accoppiamento.

Un capitolo è stato dedicato allo sviluppo, che comprende essenzialmente l’evoluzione biologica degli insetti dall’uovo all’adulto: dalla deposizione delle uova di insetti giganteschi, agli stadi larvali e ninfali, alle fasi dello sfarfallamento di alcuni magnifici lepidotteri.

In un capitolo d’eccezione vengono mostrati, con la deriva dei continenti, i legami faunistici tra Paesi oggi molto distanti tra loro, il processo di formazione delle specie e delle sottospecie, le migrazioni e le aggregazioni.

Un grande e complesso capitolo riguarda il biotopo di vari insetti o il loro nido: viene ricostruito l’habitat degli insetti acquatici, delle formiche, degli scorpioni, delle migali e mostrato il gigantesco alveare del calabrone, dell’ape, della vespa e del bombo.

Segue un capitolo sulle abitudini alimentari dei vari artropodi, tra cui i necrofori “seppellitori di carogne”, gli stercorari con i diversi coleotteri scarabeidi coprofagi (tra cui lo “scarabeo sacro”), i “carnivori predatori”, tra cui gli imenotteri pepsidi predatori di migali.

Attraverso nove straordinarie bacheche sul mimetismo si entra nella parte più spettacolare dell’entomologia, offrendo numerosi interessanti esempi di mimetismo criptico: dai lepidotteri che si mimetizzano con le foglie e con le cortecce, agli insetti-stecco che si mimetizzano con i rami, agli emitteri-spina, agli stupefacenti insetti-fiore.
Vengono mostrati inoltre anche rari esempi di mimetismo Batesiano, Mulleriano e parassitario.

Nella seconda sezione viene offerta una vasta panoramica sia dei principali insetti utili all’uomo che dei più conosciuti insetti patogeni.
Si inizia con gli insetti di interesse agrario, distinguendo quelli che attaccano principalmente le radici, il tronco e i rami, quelli che rovinano le foglie, i fiori re i frutti, quelli produttori di galle ed infine, i coccidi o cocciniglie.

Attraverso otto bacheche, vengono poi trattati gli artropodi infestanti: dagli insetti che danneggiano i prodotti farinacei conservati, come la pasta o la farina, agli insetti dannosi ai semi, ai legumi e cereali immagazzinati; dai parassiti infestanti i prosciutti, i salumi, i formaggi, le pellicce, la carta, il legno, il vimini, il sughero, a quelli che danneggiano gli animali imbalsamati e gli artropodi da collezione.

Un altro vasto capitolo, articolato in tredici bacheche, tratta gli artropodi patogeni per l’uomo e gli animali, con lo scopo di avvicinare l’osservatore ad alcune tra le principali tematiche di interesse medico e veterinario.

Vengono esposte alcune singolari mosche che, allo stadio larvale, vivono nello stomaco dei cavalli; altre che invece parassitano le masse muscolari e poi la cute del dorso dei bovini ed altre ancora che vivono, invece, nei seni nasali delle pecore.

Per alcune specie sono esposti esempi delle reali lesioni prodotte dai parassiti, nonché i rarissimi adulti ottenuti sperimentalmente allo scopo. Una bacheca è stata dedicata ad alcuni tra i più temibili insetti patogeni, quali i vettori della malaria, della febbre gialla, della leismaniosi, della “malattia del sonno” ed altri ancora, come i ditteri produttori di miasi accidentali nell’uomo e negli animali.
I piccoli esemplari esposti sono tutti accompagnati da estese didascalie e da cartine geografiche che mostrano chiaramente la distribuzione delle diverse malattie.

Tra gli ectoparassiti vengono esposti sia i pidocchi degli animali che dell’uomo, le “cimici dei letti”, le pulci, le zecche, nonché le lesioni prodotte dai diversi acari produttori di rogne, tra cui l’agente della scabbia nell’uomo.

Una bacheca è stata dedicata alla cosiddetta “vedova nera”, di cui vengono esposte diverse sottospecie e persino il sacco ovigero.

Altre due bacheche presentano alcuni giganteschi millepiedi tropicali e le più grandi scolopendre velenose esistenti ed un’altra, infine, quelli usati come afrodisiaci nei “filtri d’amore” del Medio Evo, agli insetti riprodotti nelle monete e nelle banconote, a quelli riprodotti nei francobolli.

Una bacheca infine, dedicata alla metodica di preparazione e conservazione degli artropodi da collezione, permette di apprendere dal vero la tecnica di imbalsamazione degli insetti e degli aracnidi.

Al contrario di quanto si verifica in molte mostre entomologiche, in cui l’esposizione degli artropodi è spesso una fredda e casuale rassegna di esemplari, la presente opera offre ad ognuno una soddisfacente panoramica della entomologia, che è di stimolo alla ricerca ed appaga il desiderio di vedere con i propri occhi aspetti della realtà, non sempre alla portata di tutti.

Nel contempo viene garantito agli specialisti del settore un alto livello scientifico nella scelta qualitativa, preparazione ed organizzazione del materiale utilizzato, nonché nell’approfondimento e chiara, sintetica presentazione dei contenuti delle svariate elaborazioni didattiche effettuate.

Osservando le varie bacheche dalla prima all’ultima, il visitatore ha la sensazione di ricevere davvero qualcosa in cambio che soddisfa la sua curiosità e, senza accorgersene, assiste piacevolmente ad una articolata, indimenticabile lezione di entomologia.